Leggi Il Manifesto della Sociosofia. Diventa un sociosofo e cambia il mondo
Terzo volume - Il Manifesto della Sociosofia di Mario Haussmann

Il Manifesto della Sociosofia

Volume 3

Il terzo volume dell'opera illustra i mezzi e le metodologie concrete per realizzare rapidamente il sogno di trasformare radicalmente il mondo.

Nessuno ha mai fornito una traccia-guida da seguire per creare uno Stato a misura d’uomo e un sistema di convivenza civile che escluda il principio del potere, eccetto il grande veggente e filosofo irochese Deganawidah.
Egli si descrisse così: “Io sono Deganawidah, Colui Che Sa Come Far Funzionare Le Cose Nel Mondo, un rappresentante sulla Terra della Mente del Creatore. … Io sono un potente mediatore per migliorare il mondo e le mie parole producono risultati. Poiché io dico la verità e difendo le creature innocenti, la giustizia trionferà e le libererà dalla loro sofferenza”.
I padri dell’idea democratica, i fondatori della nazione americana, gli inventori del sistema politico democratico e costituzionale, avevano tutti studiato i suoi insegnamenti e oggi le sue dottrine ci sono più utili che mai per mettere in atto il sistema sociosofico della completa libertà individuale nella sicurezza che solo una società finalmente guarita da tutti i suoi malanni può garantire. Siccome in tutta la storia nota del genere umano non troviamo nessuna dottrina, teoria o filosofia che ci possa dare indicazioni su come dar vita ad un tale sistema e nessun sistema politico noto può farci da esempio, dobbiamo rivolgerci altrove per trovare la soluzione.
E dove possiamo cercare l’ispirazione giusta, il modello da seguire?

La Natura in tutto il suo operato ci propone soluzioni ottimali, efficientissime e per di più belle.
Nel corso di milioni di anni la Natura ha sviluppato la soluzione perfetta per ogni tipo di problema e queste metodologie non attendono che di essere scoperte e applicate. Le potenziali soluzioni che la Natura ci offre sono incredibili e per renderle utilizzabili per il nostro fine abbiamo bisogno dell’ausilio delle scienze naturali.

Con il metodo scientifico proposto dalla Sociosofia diviene facile far trionfare il buon senso in tutti i campi. Le soluzioni ai problemi del mondo ci sono, ma non vengono messe in pratica perché sono troppo ovvie per essere scorte se non vengono viste all’interno di un contesto più ampio e generale. Inserendo ogni singola tematica nel suo contesto naturale, si ottiene un metodo concreto, pratico e infallibile per migliorare velocemente il mondo in maniera intelligente e non-violenta, utilizzando mezzi semplici e metodi facili, e divertendosi per di più un sacco.

“Creare il mondo che vogliamo è un modo molto più sottile, ma anche più efficace, di agire rispetto a quello di distruggere il mondo che non vogliamo.” 
(Marianne Williamson)

Il Manifesto della Sociosofia si propone di contrapporre nitidamente “quello che è, ma non dovrebbe essere” a “ciò che ancora non è, ma dovrebbe essere”.

Per tale proposito l’opera era naturalmente destinata ad essere espressa nella forma letteraria di un manifesto, cioè un testo di facile lettura, ma contenente tutte le informazioni che bisogna possedere per avere la chiave d’accesso ad un futuro splendido, entusiasmante, facile da comprendere dalla mente razionale e che possa essere amato e desiderato con tutto il cuore, e per il quale valga la pena di mettersi in gioco, di impegnarsi e di lottare con gioia.
Tutte le persone hanno un innato anelito profondo a condurre una vita migliore e ciò che impedisce loro di accedervi è unicamente il fatto che non sanno “come fare”.
Solo tale conoscenza ha il potenziale di rinnovare il sistema realizzando le promesse che la democrazia non è riuscita a mantenere e permettere così finalmente a tutto il popolo di vivere felice in libertà, sicurezza, prosperità, salute e saggezza.

Capitolo 28
Lo scempio della democrazia – e per il popolo solo fesseria
1453
La democrazia, il “governo del popolo”, è una finzione in quanto i singoli cittadini non hanno mai avuto voce in capitolo. Nella democrazia fraudolenta il popolo subisce quanto altri decidono. Contro il condizionamento mentale che mantiene il popolo al livello di un gregge di pecore l’unica arma efficace è diffondere l’informazione obiettiva su come sono andate realmente le cose. Questa è la chiave per sfuggire al dominio dell’antiquato sistema partitico e all’esazione dell’iniquo tributo fiscale. Conoscere la verità significa la fine delle divisioni politiche e ideologiche della gente.
Capitolo 29
Rivoluzione – o quale altra soluzione?
1499
Contro la dittatura assoluta del sistema di emissione monetaria ci vuole un sistema monetario sano. Solo in questo modo si può risolvere la questione sociale. La deprecabile legge demoniaca del capitalismo è la radice del degrado sociale e dei comportamenti aberranti dello Stato. La rivoluzione pacifica voluta dalla Sociosofia viene combattuta con le armi dell’informazione e della conoscenza all’interno delle scatole craniche della gente. Nessuna riforma reale è possibile all’interno del sistema e solo l’accettazione del nuovo paradigma può condurci a realizzare l’ideale dell’autogoverno popolare nella libertà individuale.
Capitolo 30
Etnocrazia: democrazia bionica
1559
La democrazia si è rivelata come uno strumento per dominare i popoli con la mistificazione e l’inganno. Il problema della legittimazione innaturale del potere, basata sull’uso della coercizione, è ancora irrisolto. La vera democrazia deve essere diretta, permettendo ad ognuno di partecipare al processo decisionale. Etnocrazia significa l’autogoverno del popolo secondo un metodo che ci viene insegnato dalla Natura stessa in analogia al funzionamento degli organismi biologici. Le soluzioni adottate dalla Natura sono ottimali ed efficientissime e ci basta prenderle a modello per ricreare l’organizzazione umana – sociale, economica e politica – in maniera organica attraverso il passaggio ad un nuovo paradigma sociale.
Capitolo 31
L’etnocrazia e la politica
1607
Il passaggio da un sistema di potere fondato sulla coercizione ad uno fondato sulla naturale sovranità individuale nella completa libertà è quell’idea rivoluzionaria che si può amare con tutto il cuore. Prendendo esempio dalla Natura possiamo far crescere un sistema politico naturale nel quale lo Stato non possa più interferire con l’evoluzione personale del singolo. Somministrando alla società la vitamina della consapevolezza facciamo nascere una rete sociale etnocratica vivente, che crescendo dal basso sostituisca il potere centralizzato con un sistema politico sensato il cui il potere è letteralmente svuotato di significato e contenuto, portando così in essere una nuova realtà.
Capitolo 32
Sociosofia, bionica e la nascita dell’etnocrazia
1651
Un sistema sociale e politico in armonia con i principi naturali, formato come una rete articolata che si organizza da sola, è realizzabile se ci si avvale della scienza. La cibernetica ci fornisce i mezzi per dare l’avvio ad un processo automatico che sfocia nella rivoluzione sociosofica. Il “Grande Pacificatore” dei nativi americani ha portato per primo nel mondo l’ideale etnocratico e la sua testimonianza, che già ispirò i padri della democrazia moderna, ci fornisce la traccia da seguire per raggiungere l’obiettivo e per ottenere che l’attività di governo emani direttamente dal popolo.
Capitolo 33
Metodologie e leader dell’etnocrazia
1697
Quando tutti coloro che aspirano a portare in sintonia la vita umana con la Natura riconoscono nel superamento del capitalismo il loro obiettivo comune, essi divengono la forza del cambiamento. Organizzate in rete nei comitati etnocratici, come cellule politiche “extra-parlamentari” ed “extra-costituzionali”, queste persone potranno dar vita a politiche sensate e lavorare oggettivamente per il bene comune. In tal modo tutti possono emergere dall’attuale condizione di sudditi e si può sviluppare una nuova leadership fondata sul merito e che guida senza costringere.
Capitolo 34
Crescita e divulgazione dell’etnocrazia
1751
La storica battaglia tra il potere e la libertà si vince facendo trionfare la conoscenza reale sulle tecniche di condizionamento psicologico dell’establishment che sono fondate su disinformazione e inganno. Diffondere il concetto del bene comune e far vedere scenari che vadano oltre la realtà esistente costituisce l’antidoto al lavaggio del cervello voluto dal raccapricciante mondo bancario. Comprendendo la radice comune di tutti i problemi si acuisce la percezione di ciascuno di essi e l’informazione oggettiva ed imparziale è lo strumento vincente per edificare la pacifica comunità mondiale delle comunità locali.
Capitolo 35
La Sociosofia e la legislazione
1799
La scienza ci ha fornito potenti strumenti per poter pianificare il futuro come lo desideriamo. Non è necessario trasformare la natura dell’uomo per dare l’avvio ad una società più umana. Quando gli uomini non si impongono più delle regole che interferiscono con l’armonia naturale si può istituire un governo che si limita a svolgere le sue funzioni naturali, cioè a proteggere l’incolumità, la libertà e la proprietà dei cittadini, tutelando l’interesse comune e il benessere e la felicità di tutti. Solamente restituendo all’individuo con il metodo sociosofico la sua naturale dignità si può avere una duratura garanzia di libertà.
Capitolo 36
L’ideale della Sociosofia
1845
La felicità è un parametro oggettivo e misurabile. La Sociosofia fa della felicità umana il centro di ogni questione e per ottenerla propone un metodo razionale per far coincidere l’egoismo e l’altruismo. Essendo la felicità il bene supremo essa deve diventare il principio guida di tutte le politiche. Con l’incremento del capitale umano e sociale che ne deriva è possibile rendere certe le basi del benessere in un mondo giusto e pacifico, governato dalla saggezza e in cui il vero, il buono e il bello non siano più sottomessi all’utile. Questa è l’alba di una nuova era.
Capitolo 37
Il futuro
1887
Per edificare un futuro migliore ci vuole un preciso programma, poiché è bene sapere dove si vuole arrivare prima di mettersi in cammino. Il mondo post-capitalista che prende l’avvio dalla riforma monetaria sarà enormemente più ricco di quello attuale. In esso diverranno possibili tutte le riforme e i miglioramenti che l’establishment ha finora impedito. La ricerca del benessere collettivo pone il profitto individuale al sevizio della felicità generale. Applicando le scoperte epocali di Silvio Gesell l’economia viene posta al servizio dell’uomo invece di porre l’uomo al sevizio dell’economia, cambiando così tutte le nostre metodologie in modo da raggiungere il massimo standard di vita per ognuno.
Capitolo 38
La lotta contro il potere e la trasformazione del sistema
1953
L’unico modo per risolvere definitivamente tutti i problemi è disarmare l’establishment finanziario, ma per vincere questa battaglia non è necessario alcun combattimento. La rivoluzione della coscienza consiste nel fatto di riconoscere che la soluzione consiste nell’esatto contrario di quanto molti ancora credono. Liberarsi del potere che si fa sempre più prepotente è nell’interesse di tutti. La rivoluzione pacifica voluta dalla Sociosofia spazza via il potere accendendo la conoscenza, così come il buio scompare all’accensione della luce.
Capitolo 39
I sociosofi e la costruzione del nuovo mondo
2019
La diffusione della verità è l’insubordinazione suprema, poiché la conoscenza generale della verità è ciò che il potere più teme. I costruttori del nuovo mondo devono buttare fuori tutta la casta politica e solo armati di un idea vincente possono riuscirci. Evidenziando la via al bene comune la Sociosofia invita tutti a prendere parte a questa colossale trasformazione, nella quale alle donne è riservato un ruolo particolare e vitale. Con la creatività e la spiritualità vissuta nell’azione sociale piena d’amore possiamo dare l’avvio ad un nuovo mondo radioso nel quale tutti possano vivere realizzati e felici.
Capitolo 40
Simbologia, comunicazione e diffusione della Sociosofia
2085
La conoscenza della Sociosofia muta radicalmente i punti di vista con la potenza primordiale della Natura. Questa basilare riforma economica e sociale inizia con un pensiero, da cui nascono cose grandiose e tutta una nuova cultura. Tale pensiero è simboleggiato nella stella arcobaleno, emblema della Sociosofia. Il pentagramma è il simbolo dell’uomo e della vera conoscenza. Nei colori dell’arcobaleno diventa il simbolo politico del movimento, segno del cambiamento di paradigma. Esso indica l’impossibilità di compromessi con la menzogna e la strada per raggiungere l’ideale archetipico di un mondo felice ed inoltre costituisce un potente meme destinato a portare alla vittoria il buon senso.
Capitolo 41
Il metodo della Sociosofia
2129
Le culture tribali avevano quella concezione organica ed ecologico-sacrale del mondo che sta alla base del pensiero sociosofico. La consapevolezza organica dell’unità che questo genera influenza il campo morfogenetico e quando un numero sufficiente di persone viene contagiato dall’idea la risonanza morfica oltrepassa una certa soglia critica, dando luogo al cosiddetto “fenomeno della centesima scimmia”. Il potere unente della visione sociosofica che permette di scorgere la natura economica di tutti i problemi rappresenta la più grande avventura epica della storia umana poiché offre la possibilità di rifare tutto il sistema. Aderirvi cambia la vita di ognuno ed è motivo di festeggiamenti in quanto l’individuo cessa di essere parte del problema per divenire parte della soluzione.
Capitolo 42
Sociosofia pratica – Parte 1
2193
La Sociosofia pretende che scriviamo la storia, prendendo nelle nostre mani il nostro destino. Essa ci mette a disposizione nuove soluzioni valide per rimettere il nostro mondo in sintonia con la Natura eliminando definitivamente il potere dell’uomo sull’uomo. La Sociosofia è il metodo pratico per cambiare la propria vita, per creare nuove condizioni, voltare le spalle al regime e rifiutare l’ubbidienza a qualsiasi autorità arbitraria. Essa insegna a collaborare fra noi e a rifiutare ogni complicità col sistema del potere, accelerando così l’evoluzione sociale.
Capitolo 43
Sociosofia pratica – Parte 2
2241
Superare le idiosincrasie insite nel sistema capitalista vuol dire introdurre una cultura dell’onestà. Per correggere le fondamenta del sistema applicando le scoperte fondamentali di Silvio Gesell la verità è il più potente vettore di progresso . La riforma monetaria è la riforma di base, senza la quale non si possono applicare a tutti i nostri problemi le soluzioni dettate dal buon senso. Per questo essa è la prima richiesta della Sociosofia. Infatti per un ordine sociale sano è di fondamentale importanza la stabilità della moneta e della sua circolazione, nonché del ciclo economico, senza la quale non è possibile generare il massimo di benessere generale. Le valute complementari e alternative sono un mezzo efficace per ridare vitalità all’economia.
Capitolo 44
L’applicazione della Sociosofia
2289
L’avanzata delle idee di Gesell è inarrestabile. La loro diffusione e applicazione è la premessa per l’azione intelligente che deriva dal porre in dubbio le basi stesse della vecchia società e per valorizzare la diversità come nella Natura. L’ideale della massima felicità per tutti è destinato a raggiungere un consenso etico globale. La Sociosofia è un potente strumento di ingegneria sociale che permette di compiere un passo decisivo elevando la verità a valore supremo. L’epica battaglia sotto la bandiera della stella arcobaleno si vince trasmettendo i memi sociosofici per diffondere le conoscenze che cambiano il mondo in tutti i sensi, a partire da un denaro onesto.
Capitolo 45
E tu? Sei parte del problema o della soluzione?
2341
Ignorare, o ancora peggio ignorare di ignorare, mantiene le persone dalla parte del problema, mentre chi conosce le verità nascoste fa automaticamente parte della soluzione. Sapere vuol dire divenire esecutori della volontà della Natura collaborando con l’evoluzione e ciò a sua volta significa realizzare lo scopo ultimo della vita, cioè diventare eredi del Creatore, liberi di creare. Questo Manifesto della Sociosofia trasmette un’idea capace di liberare di liberare tutti gli esseri umani dalle loro preoccupazioni. Benvenuto, tu che hai letto, nel tuo meraviglioso futuro! 
Indice dei nomi
2363
Indice
2395

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ETNOCRAZIA: DEMOCRAZIA BIONICA

In una giovane coppia da poco sposata, il marito osserva che la moglie, ogni volta che cucina il cosciotto al forno, ne taglia un pezzo prima di metterlo nel forno. Incuriosito, ne chiede la ragione alla moglie, la quale risponde: “Caro, non lo so il perché; ma si fa così! Anche la mia mamma tagliava un pezzo del cosciotto, quando lo cucinava”. Sempre più incuriosito, alla prima visita della suocera, il marito le chiede perché bisogna tagliare il cosciotto prima di infilarlo nel forno. La risposta della suocera è identica a quella della moglie: “Perché si fa così, come del resto faceva anche mia mamma”. L’ uomo, allora, sopraffatto dalla curiosità, decide di andare apposta la domenica successiva all’ospizio per scoprire dalla nonna di sua moglie il mistero del cosciotto tagliato. La vecchina non ci sente più bene, ma nonostante ciò il nostro riesce a farsi intendere e a esporre all’anziana signora il problema che tanto lo tormenta. La nonnina, con voce flebile, allora gli spiega: “Giovanotto, ai tempi miei eravamo così poveri, e io avevo una casseruola talmente piccola, che se non tagliavo un pezzo al cosciotto, non mi ci entrava!”.

Questo breve racconto vuole essere solo una parabola allegorica. Collettivamente ci portiamo dietro un’infinità di concetti, idee, norme e comportamenti che sicuramente una volta erano ragionevoli e sensati, ma che ora hanno perso qualsiasi ragion d’essere perché superati dalle circostanze. Solo la forza dell’abitudine di menti acritiche mantiene in vita questi “cosciotti tagliati”.
Il più nefando di questi è sicuramente la convinzione che gli esseri umani debbano essere ancora per forza governati da un’autorità.
Tale questione, se gli uomini debbano essere governati o se invece sono in grado di governarsi da soli, determinò nella storia secoli di lotte libertarie, influenzò la forma inedita di governo che si diedero dopo la rivoluzione i neonati Stati Uniti d’America, e da lì in poi condizionò tutto lo sviluppo del mondo.
La sottomissione dei popoli ai loro padroni – re, nobili, ecclesiastici ecc. – derivava dalla credenza nella legittimità del loro governo.
La fede nella derivazione divina del comando, o comunque la convinzione popolare della fondatezza del diritto a governare del principe, conferivano a questo la potestà. La gente ubbidiva a colui che riteneva superiore per qualche motivo, mentre non sarebbe mai stata disposta ad assoggettarsi a un qualche prepotente senza i necessari requisiti. Questa condizione ha però favorito l’annebbiamento e la cancellazione del sottile confine tra autorità e potere, permettendo a molti personaggi storici di esercitare la funzione di governo con la mistificazione e l’inganno del popolo.

Tanto per fare un esempio, il venerdì santo dell’anno 1514, mentre la cristianità digiunava, il “gangster” Giovanni de’ Medici, eletto l’anno prima papa Leone X, durante un sontuoso banchetto che svolgeva in Vaticano annunciò un brindisi pronunciando parole che entrarono nella storia. Testualmente disse: «Sappiamo bene quale redditizia superstizione sia stata per noi e per i nostri predecessori questa favola di Cristo».
Possiamo dire che la storia è stata, con pochissime eccezioni, tutta un’unica sequela di totalitarismi. I governi autoritari potevano funzionare soltanto facendo paura al popolo. Dispotismo, assolutismo, tirannia, dittatura, autocrazia, totalitarismo, autoritarismo o come si voglia chiamare questo tipo di governo, esso fu sempre espressione della prepotenza violenta del potere.
Fino alla Rivoluzione francese, il dominio assoluto dell’aristocrazia era la norma.
Con l’avvento della democrazia i cittadini erano per la prima volta sottoposti a una forma di governo sulla quale moltissimi nutrivano forti dubbi. Questo diffuso sentimento di incertezza costrinse le democrazie a ricorrere alla coercizione e alla repressione nello stesso modo dei regimi che le avevano precedute. Il fatto che ogni governo “democraticamente” eletto si vedesse sempre confrontato con una potente opposizione, con qualcuno che lo contestasse o lo disprezzasse, e che comunque molta gente nutrisse dubbi sulla sua legittimità, fece sì che il governo democratico si potesse mantenere unicamente facendosi temere e contemporaneamente elargendo ampi benefici, favori e clientelismi per rafforzarsi.

In tutta la storia umana, in ogni epoca, vediamo lo Stato annichilire, devastare e distruggere con la violenza l’individualità e le aspirazioni dell’uomo, la libera espressione delle sue attitudini, soffocando tutte le potenzialità più sublimi dell’essere umano. Ogni forma di governo si fonda sulla coercizione e quindi il suo principale strumento operativo è la paura. La paura è il carburante che fa marciare la macchina del potere. La paura è l’antitesi della libertà. Scrisse il Mahatma Gandhi: «L’uso della forza è incompatibile con l’amore come legge fondamentale della vita; non appena la violenza è permessa, in qualunque caso possa essere, la legge dell’amore viene tradita».

Se studiamo la fase di transizione dalle antiche forme di governo alle moderne democrazie, notiamo che l’allargamento del suffragio comportò un enorme incremento dell’organizzazione statale e, dando vita al sistema partitico, introdusse una figura nuova sulla scena politica: il professionista del potere.
Se in origine il potere era legittimato da una supposta origine metafisica, e il governante era investito del comando “per grazia divina”, con l’avvento della democrazia il potere aveva perso questa forma di legittimazione “dall’alto”. Ora, il potere si legittimava con il pretesto che esso emanava dalla collettività, e purtroppo, essendo espressione del potere “di tutti”, poteva ora fare di tutto, non essendo più vincolato ad alcun principio superiore.

Quando venne introdotto il sistema moderno a suffragio universale, cioè la democrazia moderna, essa rappresentò un fenomeno completamente nuovo nella storia. Le brevi vicende della polis greca e dei comuni repubblicani medievali non potevano offrire indicazioni, poiché la loro storia era stata troppo effimera e travagliata.
Il fatto che la democrazia fosse un fenomeno per il quale mancavano esperienze, la fece nascere piena di errori. Quello principale, il più fatale, che mise la neonata democrazia da subito nelle mani della preesistente plutocrazia, fu la costituzione di quelle strutture mafiose che sono i partiti.
I padri della democrazia, gli illuministi liberali del tempo, non avevano considerato la questione fondamentale di come il popolo sarebbe stato informato e motivato all’azione sulle questioni politiche, e di come esso avrebbe formato il consenso che poi investiva gli eletti del loro mandato.
Sfruttando quest’incognita aperta, le forze oscure della storia edificarono il sistema partitico su dei modelli nati molto tempo prima della democrazia. I partiti sono costituiti secondo uno spirito autoritario, contrario all’ideale stesso della democrazia com’era tipico delle ere precedenti il suo avvento. «Il primo modo di asservimento degli uomini da parte del dispotismo immediato e della minaccia della spada non ha mai cessato e non cesserà mai di esistere, fin tanto che non sarà cessato ogni genere di oppressione dell’uomo sull’uomo, perché è su questo primo modo di servitù che si appoggiano tutti gli altri», scrisse Lev Tolstoj.

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